lunedì 31 luglio 2017

IL COMITATO CRESCE

Non è un caso se il 26 luglio, giorno di S. Anna, protettrice di tutte le mamme, abbiamo fatto un ulteriore atto ufficiale e formale: ora il comitato scuole sicure Ascoli Piceno è un’associazione con un suo riconoscimento giuridico. Abbiamo passato mesi di incertezze a cercare di capire come fare per organizzarci al meglio e se questo fosse realmente necessario, ci siamo avventurati nella jungla delle carte e procedure, cercando anche di difenderci da chi ci tirava per la giacchetta per portarci da una parte (politica) all’altra. Ma ora i tempi erano maturi, era ora di dare un’accelerata, abbiamo bisogno di agire, di fare azioni forti e dobbiamo farlo come ente con una sua valenza giuridica; troppo spesso non abbiamo avuto risposte perchè di volta in volta, chi era chiamato in causa, poteva trincerarsi dietro al fatto che non c'è nessun obbligo a rispondere ad un'aggregazione spontanea di cittadini. Quindi ora, abbiamo sgretolato anche questo alibi e poi sì, vogliamo anche essere orgogliosi di vedere riconosciuto il nostro lavoro e vogliamo avere maggiore credibilità agli occhi di voi genitori e delle istituzioni.

Un momento di gioia, sì ma condito da una punta di rammarico; firmavamo come direttivo assumendoci i nostri impegni, ma allo stesso tempo c’era una domanda che aleggiava nell’aria: perché dobbiamo essere costretti a questo? Perché dei genitori devono dare vita ad un comitato per vedere rispettato un loro diritto, sancito dal 2003, ad avere edifici scolastici sicuri per i propri figli? Se ci si pensa è un ossimoro: la Pubblica amministrazione fa una legge per i cittadini, la Pubblica Amministrazione disattende le sue stesse leggi, i cittadini devono lottare per un diritto che è stato loro attribuito, avanti così da 14 anni!


Ma tant’è e noi siamo in ballo e balliamo. Più volte in questi mesi, credo ognuno di noi promotori, ha avuto momenti di scoramento, momenti in cui ci siamo detti: vorrei anch’io girare la faccia dall’altra parte e lasciare che ci pensi qualcun’altro, ma qui la faccenda è seria, qui c’è di mezzo un rischio per la vita dei nostri figli e allora la coscienza non dovrebbe permettere di guardare oltre. Di ingiustizie ne vediamo tante, tutti, tutti i giorni in tutti i settori della vita pubblica e privata e non ci mettiamo a lottare per ognuna di queste, ma stavolta no! Stavolta abbiamo saputo, non possiamo far finta di non sapere, se domani succedesse qualcosa noi non ce lo perdoneremmo, perché potevamo pretendere e non l’abbiamo fatto, perché? perché non avevamo tempo? Perché abbiamo voluto credere alle menzogne di chi ci governa? Perché è più rassicurante dimenticare il terremoto e pregare? Per paura? Già la paura. Anche noi ne abbiamo, paura di ritorsioni, paura di essere emarginati (anche dagli stessi gruppi di genitori!! Si ci è successo), paura di togliere tempo alla famiglia. Sono tante le paure, ma che fai, ti fermi? Se tutti ci fermiamo, qui non cambierà mai niente, se tutti ci fermiamo perdiamo il diritto di lamentarci. Noi,:Raffaela Bellini, Daniela Albertini, Enrico Gaspari, Roberta Profita e Milena Gagliardi, più qualcun altro (pochissimi) che in questi mesi ci hanno sempre supportato, 

stavolta ce la mettiamo tutta, anche per chi ha paura, sperando che ognuno nella vita trovi una causa da sposare e per la quale lottare, per cambiare il mondo un pezzettino alla volta. 

(ci metteremmo volentieri anche la faccia se solo fossimo riusciti a farci una foto decente tutti insieme in questi mesi!!)

Nessun commento:

Posta un commento

Non si deroga alla sicurezza!

La ripresa dell'anno scolastico in presenza dovrebbe essere occasione per mettere finalmente in sicurezza chi frequenta le scuole. In at...